Papa Francesco: “Dolore per gente lasciata morire in mare in nome di Dio”



Papa Francesco nella sua omelia di oggi,  durante la messa nella Basilica di San Pietro, con parole dure contro la mancata accoglienza dei migranti si ha detto; “Quanto dolore sentiamo – parlando a braccio – nel vedere fratelli e sorelle nostri morire sul mare perché non li lasciano sbarcare. E questo, alcuni in nome di Dio!”.

L'altare della Basilica di San Pietro adornato di fiori

La Sacra Scrittura non ci è stata data “per intrattenerci” o “coccolarci in una spiritualità angelica”, né la Parola di Dio deve relegare a una “religiosità sacrale che si riduce a culto esteriore, che non tocca e non trasforma la vita”, perchè “questa è idolatria”, semmai deve spingerci “fuori da noi stessi per metterci in cammino incontro ai fratelli” e “per accostarci alle loro ferite”. È il cuore dell’insegnamento di Papa Francesco nella Messa della Domenica della Parola di Dio, da lui stesso istituita con il motu proprio Aperuit Illis il 30 settembre 2019, fissandola nella terza domenica del tempo ordinario. E a spiccare, nella Basilica di San Pietro, è proprio il colore dei paramenti di questo tempo liturgico – il verde – con l’altare, al fianco del quale è posta l’icona della Madre di Dio, ornato di fiori bianchi e gialli, con tante foglie ad arricchire il decoro intorno alle colonne tortili del baldacchino che sovrasta la tomba del principe degli apostoli.

L’altare della Basilica di San Pietro adornato di fiori

Nel corso della celebrazione, alla presenza di duemila fedeli, nel rispetto delle vigenti normative sanitarie, Francesco conferisce anche il ministero del lettorato a 2 uomini e 6 donne e quello di catechista – con un rito approvato ad experimentum e solo per questa occasione – a 5 uomini e 3 donne. È la prima volta che a ricevere il ministero del lettorato sono dei laici, di diverse nazionalità; a loro il Pontefice consegna la Bibbia, segno della Parola di Dio che dovranno proclamare. Ed è anche la prima liturgia durante la quale vengono istituiti dei catechisti che da Francesco ricevono la croce, simbolo della fede in Cristo. I 16 candidati si presentano al termine della lettura del Vangelo, dal quale il Papa prende spunto per approfondire due aspetti: “La Parola svela Dio, “la Parola ci porta all’uomo”.

Il vero volto di Dio

Commentando nella sinagoga di Nazaret un passo del profeta Isaia, Gesù annuncia di essere venuto “per la liberazione dei poveri e degli oppressi”, spiega Francesco, e “proprio attraverso le Scritture, ci svela il volto di Dio”: non un “padrone arroccato nei cieli, ma un Padre che segue i nostri passi”, non un “freddo osservatore distaccato e impassibile, un Dio matematico”, ma il Dio-con-noi”, che “si appassiona alla nostra vita”, che si prende cura di tutti. “Questo è il tratto di Dio – specifica il Papa – vicinanza”.

Il Dio vicino, con quella vicinanza che è compassionevole e tenero, vuole sollevarti dai pesi che ti schiacciano, vuole riscaldare il freddo dei tuoi inverni, vuole illuminare le tue giornate oscure, vuole sostenere i tuoi passi incerti. E lo fa con la sua Parola, con la quale ti parla per riaccendere la speranza dentro le ceneri, dentro le ceneri delle tue paure, per farti ritrovare la gioia nei labirinti delle tue tristezze, per riempire di speranza l’amarezza delle solitudini”.

Sgomberare dalla propria interiorità le false immagini di Dio

Ma non è soltanto una veritiera descrizione di Dio quella che urge al Pontefice, piuttosto una serie di interrogativi che tutti devono porsi: “Portiamo dentro al cuore questa immagine liberante di Dio, il Dio vicino, il Dio compassionevole, il Dio tenero. Oppure lo pensiamo come un giudice rigoroso, un rigido doganiere della nostra vita? La nostra è una fede che genera speranza e gioia” o “è ancora zavorrata dalla paura?”. E “quale volto di Dio annunciamo nella Chiesa? Il Salvatore che libera e guarisce o il Dio Temibile che schiaccia sotto i sensi di colpa?”. Francesco evidenzia che è la Parola di Dio a rivelare le risposte, perché “raccontandoci la storia d’amore di Dio per noi, ci libera dalle paure e dai preconcetti su di Lui, che spengono la gioia della fede”.

“La Parola abbatte i falsi idoli, smaschera le nostre proiezioni, distrugge le rappresentazioni troppo umane di Dio e ci riporta al suo volto vero, alla sua misericordia. La Parola di Dio nutre e rinnova la fede: rimettiamola al centro della preghiera e della vita spirituale! Al centro la Parola che ci rivela come è Dio. La Parola che ci fa vicini a Dio”.

 

 

 

Il Papa manda questo messaggio dopo qualche ora con un Tweet;

Seguo con preoccupazione l’aumento delle tensioni che minacciano di infliggere un nuovo colpo alla pace in Ucraina e mettono in discussione la sicurezza nel Continente europeo. Per questo propongo che mercoledì prossimo 26 gennaio sia una giornata di preghiera per la pace.

 

Author: La Fede Cattolica

Share This Post On

Submit a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Shares
Share This