San Tommaso Moro, preghiera del buonumore recitata spesso da Papa Francesco



Peter Paul Rubens, Tommaso Moro, 1625-30, Madrid, Museo del Prado

San Tommaso Moro, 1625-30

 

Preghiera del buonumore

di san Tommaso Moro

Dammi o Signore, una buona digestione
ed anche qualcosa da digerire.

Dammi la salute del corpo,
col buonumore necessario per mantenerla.

Dammi o Signore, un’anima santa,
che faccia tesoro di quello che è buono e puro,
affinché non si spaventi del peccato,
ma trovi alla Tua presenza
la via per rimettere di nuovo le cose a posto.

Dammi un’anima che non conosca la noia,
i brontolamenti, i sospiri e i lamenti,
e non permettere che io mi crucci eccessivamente
per quella cosa troppo invadente che si chiama “io”.

Dammi, o Signore, il senso dell’umorismo,
concedimi la grazia di comprendere uno scherzo,
affinché conosca nella vita un po’ di gioia
e possa farne parte anche ad altri.

Croce Così sia.

LA VITA DI TOMMASO MORO

Tommaso Moro (Thomas More), rivolto al carnefice, prima che gli tagliasse la testa, disse: «Pregare Iddio per il re, che lo illumini e lo ispiri». Il re si chiamava Enrico VIII, del quale Tommaso era sempre stato amico e suddito fedele. Purtroppo fu proprio quel re che diede disposizione, in modo cosi drammatico, della  vita di Tommaso.

Fino ad allora Enrico VIII era stato per  un buon re, e aveva esaltato in un suo libro i sacramenti cattolici contro le «assurde novità» di Martin Lutero, meritandosi per questo l’appellativo di «difensore della fede», e una rosa d’oro inviatagli dal Papa.

Ma quando sulla sua strada comparve un avvenente dama di corte, Anna Balena, che gli fece perdere la testa. Enrico prese la decisione di sposarla, ma aveva già una moglie, Caterina d’Aragona, e per potersene disfare in modo pulito doveva ottenere dal papa il divorzio.

Il papa ovviamente gli mandò a dire che ne pure lui poteva «sciogliere quel che Dio aveva unito». Il re allora, per trovare appigli giuridici e appoggi umani, si rivolse al suo cancelliere, che era Tommaso Moro, uomo dotto, grande umanista, letterato affinato, eccellente giurista e devotissimo al suo re. Ma in questioni moralmente così decisive la fedeltà e l’affetto non c’entravano. Tommaso lo disse  subito a Enrico: non si  puo’ andare contro il papa e i comandamenti di Dio; essi andavano anteposti alla stessa fedeltà alla corona.

Enrico, ferito nell’orgoglio e accecato dalla passione, dimenticò stima e amicizia, e fece imprigionare l’irriducibile Tommaso.

Al duca di Norfolk, che gli faceva osservare che «l’ira del re significava la morte», Tommaso rispose: «Quand’è così io morirò oggi, ma voi morrete domani», come dire che, infranti i principi morali, tutto sarebbe stato possibile nel regno d’Inghilterra.

Tommaso fu rinchiuso nella Torre di Londra in attesa del processo, che si tenne il primo luglio 1535, Tommaso aggiunse un’altra memorabile opera alle numerose già scritte « Il dialogo del conforto contro le tribolazioni » che è anche un capolavoro della letteratura inglese.

Fù condannato a morte, egli salì il patibolo con grande serenità di spirito, e con stile tipicamente inglese: «Mi aiuti a salire il patibolo disse al carnefice, a scendere ci penserò da solo».

Dopo aver cantato il salmo Miserere, si bendò egli stesso gli occhi e poi chinò il capo sul ceppo. Era il 6 luglio 1535. La sua testa, infissa su un palo, venne esposta al ponte di Londra. Per poterla mettere li, dovettero toglierne un’altra, quella del vescovo Giovanni Fisher, ucciso per le stesse ragioni una quindicina di giorni prima. Le dittature di ogni tempo e di ogni latitudine per sostenersi hanno bisogno di sangue e di morti.

Margherita Roper recupera la testa del padre Rommaso Moro

Margherita Roper recupera
la testa del padre Tommaso Moro

Giovanni Paolo II lo ha proclamato patrono dei politici, segnalandone l’integrità morale, pronto ad anteporre i dettami della propria coscienza alla ragione di stato, anche a costo della vita. Un esempio e una guida per gli uomini politici cristiani dei nostri tempi e di quelli futuri che dovranno confrontarsi ogni giorno con situazioni di ingiustizia, convivere con leggi ingiuste, muoversi all’interno di una situazione sempre più ostile al mondo cristiano.

Author: La Fede Cattolica

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